Calcolo della resistenza del vetro

In genere le verifiche strutturali vanno svolte secondo il criterio di Galileo, della massima tensione principale di trazione. La tensione resistente da adottare nella progettazione è quella in grado di assicurare, nei confronti delle azioni di progetto, la probabilità di collasso definita dalla classe dell’elemento strutturale in esame.

Il valore di progetto (di calcolo) della resistenza a trazione per flessione del vetro, da considerare per le verifiche agli SLU e allo SLC (verifiche post-rottura), può essere calcolato secondo CNR-DT 210/2013 come:


dove:

fg;k: valore caratteristico nominale della tensione resistente a flessione del vetro ricotto (quindi prima di eventuali trattamenti termici di rafforzamento). Nei casi più comuni vale la UNI EN 572-1 per la quale fg;k = 45 MPa. 

kmod: fattore riduttivo dipendente dalla durata del carico e dalle condizioni ambientali (di temperatura e umidità). I valori di kmod per alcuni tempi di carico (azioni costanti nel tempo) sono indicati nella terza colonna della Tabella 2.2.


ked e ked': fattori riduttivi della tensione resistente definiti nella Sezione 5.4.3, rispettivamente per vetro ricotto e presollecitato, dipendenti dalla finitura del bordo dell’elemento di vetro o foro e dalla distanza d dal bordo del punto ove fg;d viene calcolata, da applicarsi ad elementi con bordo in trazione (es. travi, pinne, ecc.). Per d > 5 s (s = spessore lastra), oppure per lastre inflesse, si assume ked = ked' = 1. Per d ≤ 5 s, tali coefficienti dovrebbero essere calcolati con uno studio teorico e/o sperimentale ad hoc. A titolo di riferimento, la Tabella 7.3 riporta alcuni valori dei coefficienti di bordo, stimati in alcuni casi elementari.


ksf: fattore riduttivo della tensione resistente, dipendente dal profilo superficiale del vetro. Il valore di ksf deve essere calcolato con uno studio teorico e/o sperimentale ad hoc. Alcuni valori di riferimento sono raccolti nella Tabella 7.4.


λgA: fattore di scala, che considera l’area sottoposta alla massima tensione sollecitante. Questo coefficiente tiene conto che, per ragioni statistiche, è più grande la probabilità di riscontrare difetti in un’area più grande che in un’area più piccola. In mancanza di ulteriori approfondimenti, si può utilizzare l’espressione

dove A rappresenta l’area totale della lastra soggetta a trazioni, mentre il coefficiente k che ne definisce l’area efficace è riportato nella Tabella 7.5 per le più ricorrenti condizioni di vincolo. Nel caso in cui le verifiche di resistenza vengano effettuate a una distanza dal bordo d < 5 s (s = spessore lastra), si assume λgA = 1.


λgl: fattore di scala per le sollecitazioni sul bordo, da applicarsi ad elementi con bordo specificatamente in trazione (es. travi di costa, pinne, ecc.). Tale coefficiente tiene conto che, da un punto di vista statistico, la lunghezza del bordo è penalizzante. Per verifiche a distanza d > 5 s (s = spessore lastra), o nel caso di piastre inflesse da carichi ortogonali al piano medio, si assume convenzionalmente λgl= 1. In mancanza di ulteriori approfondimenti, per verifiche ad una distanza d < 5 s dal bordo si possono assumere i seguenti valori

In queste espressioni lb rappresenta la lunghezza totale del bordo soggetto a trazione. Il coefficiente kb dipende dalla distribuzione delle tensioni nel bordo: in mancanza di più precisi approfondimenti, si possono utilizzare i valori della successiva Tabella 7.6.


fb;k: valore caratteristico della resistenza a flessione del vetro a seguito di un trattamento di rafforzamento. In mancanza di dati specifici, si possono assumere i valori di Tabella 7.7.


kv: fattore riduttivo dell’incremento di resistenza a trazione del vetro prodotto mediante un trattamento di presollecitazione (tempera, indurimento), da assumere nullo nel caso di vetro ricotto (assenza di rafforzamento). Il coefficiente kv deve essere calcolato con uno studio teorico e/o sperimentale ad hoc. Valori orientativi di kv sono riportati in Tabella 7.8.


γM: coefficiente parziale per la resistenza a trazione per flessione del vetro ricotto, comprensivo delle incertezze del modello e della geometria, relativo allo SLU. Per questo coefficiente, si possono utilizzare i valori riportati nella Tabella 7.9.

γM;v: coefficiente parziale riduttivo relativo all’incremento di resistenza a trazione per flessione dato dal trattamento di presollecitazione. Si possono utilizzare i valori riportati nella Tabella 7.9.


RM: fattore moltiplicativo del coefficiente parziale del vetro float che varia per verifiche in classe 1 o in classe 2. Per questo coefficiente, si possono utilizzare i valori riportati nella Tabella 7.10. 

RM;v: fattore riduttivo che consente di passare dalla classe 1 alla classe 2. Per questo coefficiente, si possono utilizzare i valori riportati nella Tabella 7.10.