La classificazione dei prodotti in vetro piano sulla base del comportamento in caso di impatto e della modalità di rottura è definita dalla norma UNI EN 12600 “Prova del pendolo. Metodo della prova di impatto e classificazione per il vetro piano”.
La prova simula l’impatto accidentale di un corpo umano sul vetro e consiste nel far impattare un corpo semirigido costituito da due speciali pneumatici del peso complessivo di circa 50 kg, posto ad un’altezza predefinita.
La classificazione è costituita da tre parametri α(β)γ:
- Il primo α è la classe dell’altezza di caduta “sicura” (1, 2 o 3) alla quale il prodotto non si rompe o si rompe come un vetro di sicurezza, e pertanto il campione può ritenersi non pericoloso anche in caso di rottura:
- Classe 1 = 1200 mm
- Classe 2 = 450 mm
- Classe 3 = 190 mm
- Il secondo β definisce la modalità di rottura (A, B o C):
- A = tipica del vetro float ricotto
- B = tipica del vetro stratificato
- C = tipica del vetro temprato
- Il terzo γ è la classe dell’altezza di caduta “integra” (1, 2 o 3) alla quale il prodotto non si rompe o si rompe come un vetro stratificato, e pertanto il campione, oltre a non essere pericoloso, garantisce anche una capacità di contenimento eleminando il rischio di caduta nel vuoto dell’utente:
- Classe 1 = 1200 mm
- Classe 2 = 450 mm
- Classe 3 = 190 mm
Alcuni esempi:
Un vetro stratificato è classificato 2B2 se resiste ad un impatto senza permettere la penetrazione anche da un’altezza di 450 mm;
Un vetro temperato termicamente è classificato 1C2 se resiste senza rompersi ad un impatto da un’altezza 450 mm, mentre si romperà in conformità alla frammentazione sicura da un’altezza di 1200 mm.
Prove analoghe alla “prova del pendolo” vengono effettuate per classificare i vetri per resistenza contro l’attacco manuale (classi da P1A a P5A e classi da P6B a P8B), resistenza ai proiettili (classi da BR1 a BR7 e classi SG1 e SG2) e resistenza ad esplosioni (classi da ER1 a ER4).
Al fine di orientare il progettista verso la scelta del vetro di sicurezza più idoneo, la norma UNI 7697 stabilisce i criteri di scelta dei vetri da impiegare, in modo che sia assicurata la rispondenza fra le prestazioni dei vetri e i requisiti necessari per garantire la sicurezza dell’utente.
Nel caso di applicazioni specifiche quali parapetti, travi, scale, coperture o pavimenti, la norma UNI 7697 ha introdotto la sigla PR (“Post-Rottura”) che indica la necessità di valutare la resistenza della lastra in vetro ai carichi di esercizio anche in condizione di vetro già rotto.